IL TEATRO DI ARESE

Se vuoi che siano fratelli obbligali a costruire una torre

L’Istituto Salesiano di Arese (MI) era un Riformatorio per giovani che avevano commesso reati. L’arcivescovo di Milano, Card. Montini (futuro Paolo VI°) invitò i Salesiani a prendere la direzione dell’Istituto. La prima cosa che quei primi Salesiani fecero, tolsero le sbarre alle finestre e confrontarsi con i ragazzi con lo  stile pedagogico di Don Bosco: “Non basta amare i giovani, ma che loro si accorgano di essere amati”. Un mezzo efficacissimo di catarsi è stato quello del Teatro. Dalla loro esperienza sono nati dei libri preziosi per quanti vogliano accostarsi ai giovani in chiave educativa.

Questi libri nati dalla collaborazione dei ragazzi ed educatori del Centro Salesiano di Arese, vogliono essere un gesto di amore e di fiducia nel teatro come «fattore di comunione». I ragazzi di Arese sono «giovani in difficoltà» dal passato a volte molto triste, fatto di rifiuti e incomprensioni, di lotte e dolori: sono un misto di tenerezza e di crudeltà, di amore e di odio, di egoismo e di generosità senza limiti, di bene e di male. Al calore dell’Amore e della Speranza hanno avuto il coraggio di rinascere a nuova vita: fatti uomini più maturi per un mondo migliore! Il lavoro, la scuola, lo sport, l’amicizia, una fede li ha aiutati nel loro cammino in salita: anche la drammatizzazione ha permesso loro di capirsi e capire di più. Questi lavori ne sono una viva testimonianza: semplice, criticabile certo, ma pur sempre autentica, vera, sofferta. E’ una comunità che lo esprime, che in esso si riconosce e gioisce. E’ un invito a tutti coloro che sono passati attraverso la stessa esperienza di vita a sempre «sperare» a guardar in avanti «con un grande sorriso e con un grande desiderio» …